Lydia Turchi si racconta

Ilaria Solazzo, giornalista pubblicista e blogger, ha intervistato per noi di “06play” l’Artista Lydia Turchi.

Lydia Turchi è una ballerina famosa, insegnante di danza e volto noto della televisione italiana.

“Andavo al San Carlo da qualche anno, mio fratello Enzo Paolo il pomeriggio si annoiava senza più sua sorella a casa con cui giocare, così disse che voleva fare il ballerino e mia madre lo accontentò. Fu così che divenne primo ballerino del San Carlo prima e poi, una volta trasferitosi a Roma ed essere passato alla Modern Jazz, in praticamente tutte le trasmissioni televisive di quel periodo. Oggi è un insegnante magnifico, abbiamo un rapporto stupendo” ci ha detto Lydia Turchi in questa intervista.

Lydia Turchi è nata come ballerina classica al San Carlo di Napoli, prima di vivere il boom della tv di Studio Uno e quello del teatro al Sistina di Roma.

“L’unica contestazione da parte di mia madre fu quando Gino Landi mi suggerì di lasciare il San Carlo e di andare a Roma per fare i provini di danza moderna per entrare in TV. Mia madre soffrì tantissimo, non voleva che una danzatrice classica andasse a fare la rivista”, ha raccontato Lydia.

“Le trasmissioni venivano fatte con eleganza, ho lavorato molto con Antonello Falqui, si danzava in abito da sera, i ragazzi in smoking: ti sentivi importante, non solo per quello che facevi, ma perché ti sentivi parte di una nuova vita dell’arte” estratto dalla chiacchierata telefonica.

Intervista

Lydia Turchi, sorella di Enzo Paolo, signora elegante, famiglia perbene, in cui il lavoro in televisione era visto con una certa preoccupazione. Nata ballerina classica al San Carlo di Napoli, la signora Turchi ha vissuto il boom della tv di Studio Uno e quello del teatro al Sistina di Roma. Lei è la mia Super Ospite di oggi.

Ilaria – Benvenuta su questa testata giornalistica nazionale. Sono onorata di poter interagire con te. Grazie per aver accettato il mio invito. Vorrei iniziare subito con una domanda apparentemente semplice… Lydia, che famiglia era la vostra?
Lydia – Grazie a te per avermi invitata. Inizio subito col dirti che era composta da quattro figli, due genitori, mamma casalinga, papà aveva un negozio di radiotecnica, all’epoca cosa di grande prestigio, perché la gente usava farsi costruire la radio, con il mobile fatto appositamente. Vivevamo a Napoli e in famiglia tutti avevano amore per l’arte, fin dai nonni. Mio padre era guardia reale e suonava la tromba, i miei fratelli suonavano vari strumenti dalla fisarmonica alla batteria e la sera spesso ci si metteva a cantare tutti insieme.

Ilaria – Quando è cominciata la tua passione per la danza?
Lydia – All’età di nove anni: finalmente era rinata la scuola di danza del San Carlo, rimasta chiusa durante la guerra, avevo un fisico molto esile, feci il provino ed entrai.

Ilaria – I tuoi genitori contestarono il tuo desiderio di fare carriera nel mondo della danza?
Lydia – Assolutamente no. L’unica contestazione da parte di mia madre fu quando Gino Landi mi suggerì di lasciare il San Carlo e di andare a Roma per fare i provini di danza moderna per entrare in tv. Mia madre soffrì tantissimo, non voleva che una danzatrice classica andasse a fare la rivista. Avevo circa 19 anni e mio padre era scomparso da poco.

Ilaria – Entrasti a Studio Uno, pietra miliare della tv di allora, giusto? Com’era la tv di quegli anni?
Lydia – Il ricordo della tv di quegli anni è splendido. Le trasmissioni venivano fatte con eleganza, ho lavorato molto con Antonello Falqui, si danzava in abito da sera, i ragazzi in smoking: ti sentivi importante, non solo per quello che facevi, ma perché ti sentivi parte di una nuova vita dell’arte.

Ilaria – Puoi raccontarci un episodio particolare accaduto durante il tuo trascorso televisivo?
Lydia – Ricordo la nostra contestazione del ’68 per protestare contro l’arrivo delle Bluebell, non le volevamo perché ci toglievano il lavoro. Ci sdraiammo in mezzo a Via Teulada. E ottenemmo quel che volevamo.

Ilaria – Dopo la televisione arrivò, per te, anche il teatro, il mitico Sistina… Raccontaci.
Lydia – Sempre grazie a Gino Landi. Sono stati sei anni bellissimi, durante i quali ho lavorato con mio marito Marcello per trasmissioni prodotte da Garinei e Giovannini quali: Alleluja brava gente, Ciao Rudi e Aggiungi un posto a tavola. Poi è nata Gea.

Ilaria – Che ricordo hai della Roma di quegli anni?
Lydia – Andavamo a Piazza di Spagna da Babingtons a prendere il tè, c’era tante bella gente, forse alle spalle di questo benessere cominciava la tragedia, eppure noi giovani non ce ne accorgevamo. Allora i ragazzi si interessavano meno alla politica, almeno gli artisti. Di certo non c’era ancora il consumismo che venne dopo, venivamo da un’educazione di base dove non si buttava il pane, si conservava e si riscaldava in forno il giorno dopo. Il benessere veniva assaporato.

Ilaria – Le tue amicizie erano circoscritte al ramo professionale?
Lydia – Sì. Con il teatro si andava in tournee anche per un anno intero, vivevo in simbiosi con la compagnia, passavamo insieme anche le feste di Natale. Era una seconda famiglia per me.

Ilaria – Cosa noti che manca ai ragazzi attuali?
Lydia – Oggi, purtroppo, i ragazzi non hanno più certi ideali. Io alla loro età credevo in Pannella, non so quanto fosse giusto però mi aiutava, volevo cambiare il mondo. Il ’68 non è stato solo politica, ma anche rivoluzione sessuale. Diciamo che c’è chi l’ha vissuta di più e chi meno. E’ servita per cambiare certi tabù. Ricordo che mia madre mi diceva sempre: “Comportati bene perché se commetti qualche errore metti la vergogna in faccia ai tuoi fratelli”. Bisognava trovare un equilibrio e non sempre lo si è trovato.

 

Ilaria – Quando ti  chiamarono per prendere parte al noto programma quali furono i tuoi pensieri, le tue emozioni?
Lydia – Quegli anni per me sono un ricordo meraviglioso.

Ilaria – Attualmente sei attiva con tua figlia Gea nella gestione della scuola che hai fondato 40 anni fa con tuo fratello, Enzo Paolo, nella capitale…
Lydia – Vero. Gea porta avanti il mio sogno e sua figlia porterà avanti quello di entrambi. La danza è vita.

Ilaria – Per chi volesse iscriversi presso la tua accademia puoi svelare l’indirizzo?
Lydia – Certamente. Vi aspetto numerosi presso “Lydia Turchi xGea | Studio” a Roma, in Via Marcello Provenzale, 24.

Ilaria – Ci lasci il profilo Instagram ufficiale?
https://www.instagram.com/lydiaturchixgeastudio/

 

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